L’ISOLA
(Snowdonia, dicembre 2009)
un racconto di Alda Teodorani
messo in musica da Le Forbici di Manitù
illustrato da Emanuela Biancuzzi
CONTATTI
snowdonia[at]snowdonia.it
Manitù Rossi: dutil[at]tin.it
vittorebaroni[at]alice.it
assaggio di brani audio a: myspace.com/leforbicidimanitu
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vittorebaroni[at]alice.it
assaggio di brani audio a: myspace.com/leforbicidimanitu

L’Isola è il titolo di un racconto inedito della scrittrice Alda Teodorani, un testo avvincente e stratificato in cui la disgregazione di un rapporto sentimentale a due sconfina presto in una dimensione da incubo orrorifico. In libretto di 48 pagine illustrato dalle inquietanti tavole in bicromia di Emanuela Biancuzzi, il racconto è abbinato ad un cd-album delle Forbici di Manitù: un’ora di brani strumentali e di canzoni a più voci che aggiungono suggestioni narrative e d’atmosfera al testo, sviluppandone alcune situazioni e personaggi.
Collaborano a questo progetto con la formazione tosco-emiliana il chitarrista Daniele Carretti, co-autore delle musiche, ed Enrico Fontanelli, al sintetizzatore su vari brani, entrambi membri del gruppo Offlaga DiscoPax. Le registrazioni si avvalgono inoltre di brevi recitativi della stessa Teodorani, con passaggi inediti non inseriti nel racconto.
Il lavoro si apre con una moderna trascrizione del tema classico L’Isola dei Morti di Sergei Rachmaninoff (1873-1943) e contiene un singolare rifacimento di un brano dei Neon, formazione storica del dark italiano. Stilisticamente, il lavoro presenta un’insolita contaminazione di canzone d’autore, chitarrismo shoegazing, musica per ambienti ed elettronica.
Mail Order:
CD-album + libretto illustrato di 48 pagine in custodia cartonata
Euro 15,00 spese postali incluse
da inviare con vaglia postale o contanti occultati in busta a:
Vittore Baroni, Via C. Battisti 339, 55049 Viareggio LU
Distribuzione nei negozi: Audioglobe S.r.L.
L’isola - il racconto
“Le nostre stanze da un po’ di tempo sembrano tante piccole isole, bagnate dalle onde della nostra indifferenza. Vorrei venirti vicino ma lo sforzo di superare questa parte di oceano che ci separa, quest’acqua ghiacciata che non sta mai ferma, è troppo grande. E allora me ne sto qui, sul divano, a guardarti lavorare mentre mi sento un po’ un naufrago sull’isola deserta che sarà la sua tomba, un naufrago che guarda aerei e navi passare ma non riesce a segnalare la sua presenza.”
Una coppia in crisi cerca di rinsaldare la propria logora relazione sentimentale recandosi in vacanza per una settimana su una microscopica isola, in un singolare hotel che ospita soltanto due persone per volta. Gli eventi prendono però una piega imprevista e allarmante, tra i flashback di una Lei che rivive morbosi episodi di un’infanzia segnata da violenze e incomprensioni e l’evanescente presenza di un Lui, forse solo evocato da una mente ormai segnata dalla follia. In una dimensione in cui si fanno sempre più labili e incerti i confini tra realtà e delirio, la totale incomunicabilità tra i due protagonisti adombra misteriosi eventi delittuosi e visionarie apparizioni di creature acquatiche, fino alla risoluzione finale in un catartico rituale di sesso e morte.
Testo, musiche e illustrazioni si compenetrano nella fruizione sinestetica di questo singolare esperimento a più mani, che unisce elementi del racconto gotico alla Edgar Allan Poe a serrati ritmi narrativi da nero thriller all’italiana. Al tempo stesso, il lavoro si presta ad una interpretazione meno letterale, come disamina metaforica del senso di solitudine, indifferenza e smarrimento nella coppia contemporanea.